Redazione
23 nov 20211 min
La lenta uscita dalla pandemia ha visto le esportazioni crescere in maniera significativa in tutto il mondo, ma con un aumento dei costi di logistica e materie prime che pesano fortemente sul settore.
Secondo i dati dell'Osservatorio Economico di Federvini, in collaborazione con Nomisma e Trade Lab, crescono le esportazioni nel 2021, con aumenti che vanno dal 6,1% in UK fino al 47,2% in Cina, passando per il 9,4% in Germania e il 14,7% negli Stati Uniti e il 27% in Russia rispetto al 2020.
Numeri positivi anche in confronto ai diretti concorrenti, con la crescita delle esportazioni negli USA rispetto al livello pre-pandemico che si attestano sul 14,4%, rispetto al 6,8% dei vini spagnoli e il 4,7% dei vini francesi.
A trainare l'export sono le imprese con oltre 50 milioni di fatturato che coprono il 54% del mercato internazionale del vino italiano.
Anche guardando al mercato interno i numeri sono positivi rispetto all'anno scorso.
Nel periodo gennaio-settembre 2021, rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, c'è stato un aumento delle vendite nel canale off-trade del 6,1%, con il segmento degli spumanti che fa segnare un 27,5%.
Segno positivo anche per gli spirits, che crescono dell'8,4%, con distillati e acquavite che hanno una quota di mercato del 44%, ma in crescita soprattutto il comparto aperitivi che segna un +23,8% rispetto al 2020. Aumenti più significativi, però, per gli spirits stranieri, con Tequila e Gin che segnano una crescita superiore al 30% rispetto all'anno scorso, anche se la maggior quota di mercato resta quella della grappa.