I Produttori del Territorio dell'Asolo Prosecco DOCG con una lettera aperta inviata alle Istituzioni competenti, nazionali e territoriali, si oppongono all'introduzione della categoria "Asolo Prosecco Rosè” nel disciplinare della DOCG Asolo.
Ecco il testo integrale della lettera aperta inviata, tra gli altri, al Ministro Patuanelli e al Governatore della Regione Veneto Zaia
"Facendo seguito all’assemblea del Consorzio Asolo Montello, svoltasi in data 30 giugno 2021, in occasione della quale è stata votata la proposta d’introduzione della tipologia “Asolo Prosecco Rosè” nel disciplinare della Docg Asolo, a nome di un consistente gruppo di produttori del territorio, desideriamo ribadire la nostra netta contrarietà nei confronti di un’operazione che è stata votata in senso contrario dai 2/3 dei soci partecipanti all’assemblea.
Tale operazione infatti non predilige l’identità e la qualità delle vigne, né aggiunge valore a quella che è ormai diventata una delle principali denominazioni spumantistiche d’Italia, ma rischia piuttosto di tradursi in un’iniziativa meramente commerciale che appiattisce la Docg Asolo ai grandi numeri della Doc, ingenerando una notevole confusione anche e soprattutto nel consumatore, vanificando tutti gli sforzi profusi sino ad oggi per far comprendere la differenza tra Docg e Doc.
Riteniamo che questa discutibile iniziativa non tenga alcun conto della storicità della nostra denominazione, grazie alla quale ci è stata riconosciuta la menzione di Prosecco Docg Superiore e che davvero ci permette di esibire con orgoglio un valore che è il fiore all’occhiello delle nostre aziende e delle nostre vigne.
Vi preghiamo di tenere presente che il progetto “Asolo Prosecco Rosè Docg” non sarebbe neanche lontanamente rappresentativo del nostro territorio, considerata la scarsità di vigne di pinot nero.
In uno scenario di mercato che è sempre più consapevole e attento all’autenticità, questa nuova categoria mina la credibilità stessa di ciò che abbiamo faticosamente costruito e andrebbe a tradire in un certo qual modo il patto di fiducia che ci lega ai nostri consumatori, che da sempre accogliamo e accompagniamo per mano alla scoperta del nostro territorio, che è ricco e unico, con tutte le sue specificità che ne costituiscono un valore essenziale e inestimabile.
Tornando alla votazione del 30 giugno scorso, riteniamo del tutto incongruo che a prevalere sia stato il peso ponderale di votanti (per il quale si è tenuto conto del numero di bottiglie prodotte), a scapito della valutazione dell’effettiva rappresentatività numerica dei soci. Ribadiamo che, anche in un’ottica di attenzione al mercato, la predilezione dei volumi e dei numeri a scapito della qualità e dell’eccellenza, possa rivelarsi una scelta scarsamente strategica, nel medio e nel lungo periodo.
Contestiamo inoltre la modalità in cui è stato trattato questo importante argomento, senza una discussione preventiva e senza che siano state convocate delle riunioni tra le associazioni di categoria e produttori.
In conclusione siamo contrari a questo progetto sulla base di questi elementi che ribadiamo:
2/3 dell’assemblea ha votato contro questa mozione denotando un forte rischio di spaccatura all’interno del consorzio;
Mancanza di storicità e di tradizione in questo progetto;
Non è stato avviato un iter di discussione condiviso prima dell’assemblea consortile;
Questa ipotesi comporta la necessità dell’impianto di nuovi vigneti con un forte impatto sul territorio e sul paesaggio, nonché sul tessuto sociale.
Nella certezza che vogliate appoggiare questa nostra istanza, anche in virtù di una lungimiranza già ampiamente testimoniataci, contiamo su una Vostra attenta disamina e rimaniamo in attesa di un Vostro riscontro."
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