Presentata la nona edizione del documento.
Cristina Mariani-May, CEO e proprietaria di Banfi, nella lettera di apertura al Bilancio riflette “sugli innumerevoli cambiamenti che il mondo ha vissuto in questi anni, con il nuovo decennio, in particolare, che ci mette costantemente di fronte ad eventi eccezionali… in una perenne alternanza di situazioni diverse”. E continua: “Oggi, stiamo vivendo un momento di transizione, probabilmente il più importante degli ultimi decenni, in cui è evidente che funziona poco ciò che ieri funzionava, e domani non funzionerà più. Il nostro impegno sta nell’affrontare le sfide del presente preparandosi per le opportunità del futuro”.
Ripercorrendo le tappe di Banfi del 2023, risulta sempre più centrale il rapporto tra azienda e capitale umano che si è concretizzato nella sottoscrizione della Carta di Urbino, un documento di intenti volto a promuovere il benessere dei propri lavoratori nel luogo di lavoro. A questo si aggiunge il progetto sperimentale che coinvolge gli operai del settore agricolo e commerciale. Sviluppato in collaborazione con le principali organizzazioni sindacali e datoriali, l’accordo prevede la rimodulazione e riduzione dell’orario di lavoro, mantenendo invariata la retribuzione.
Il 2023 ha visto, inoltre, la nascita di un Comitato ESG, il cui compito è quello di coordinare e promuovere le scelte strategiche relative alla sostenibilità.
Tra le numerose attività portate a termine figura il miglioramento ottenuto nella classe di rating ESG. Il giudizio sintetico e super partes che certifica la solidità di un’organizzazione dal punto di vista ambientale, sociale e di governance, si è attestato al livello BBB, riconoscendo all’azienda montalcinese la fascia di performance alta.
Il piano strategico 2022-2024 è stato confermato dalla nuova governance che si è insediata proprio ad inizio 2023, con la ridefinizione dei nuovi CdA aziendali, di Banfi Srl e di Banfi
Società Agricola Srl, oltre alla creazione del Comitato Esecutivo, un organo innovativo cui è affidato il compito di garantire un grado sempre maggiore di integrazione delle istanze degli stakeholder in Italia e negli Stati Uniti e di formulare le migliori strategie di business e di crescita aziendale.
Da segnalare, inoltre, la certificazione Equalitas di Prodotto che dopo il Poggio all’Oro 2016, primo Brunello di Montalcino a potersene fregiare, è stata riconosciuta anche ai Brunello di Montalcino Poggio alle Mura e Vigna Marrucheto 2018 e Poggio alle Mura Riserva 2018.
Il Bilancio di Sostenibilità 2023, come per le precedenti edizioni, è stato sottoposto all’attività di limited assurance secondo lo standard ISAE 3000 Revised. La revisione, affidata a PricewaterhouseCoopers Business Services Srl, primaria società operante nel settore della consulenza aziendale, certifica l’aderenza dei contenuti del documento alle linee guida adottate per la redazione.
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