Bevuti 1 milione di cocktail al giorno
Secondo la ricerca "Vini e spiriti nel mercato dei consumi fuori casa", realizzata da TradeLab e presentata in occasione della conferenza stampa sull'Osservatorio economico Federvini, il 34% degli italiani questa estate ha fatto l'aperitivo fuori casa contro un 26% del 2020; sono stati 170 milioni gli aperitivi bevuti, 15 milioni in più rispetto al 2020 e in larga parte consumati da donne; 101 milioni i cocktail consumati pari a oltre un milione al giorno.
Dati importanti per il comparto che si inseriscono in un contesto, quello del fuori casa, fortemente "covid-sensitive" che in coincidenza con le riaperture ha registrato una netta ripresa con quasi 10 miliardi di consumi ad agosto, nonostante l'assenza dei turisti stranieri.
In prospettiva nel 2021 il consumo di cibi e bevande fuori casa si prevede si assesterà su un fatturato di 66 miliardi di euro, in crescita del 22% sul 2020 ma inferiore di 19 miliardi di euro rispetto a quanto registrato nel 2019.
Un prospettiva sulla quale pesano le prossime decisioni del governo per contenere i contagi Covid in risalita nelle ultime settimane.
Quello che qui si osserva, rispetto al 2019, è sicuramente che vini (-11%) e spiriti (-5%) hanno tenuto un andamento migliore rispetto all'intero mercato dei consumi fuori casa (-23%). Se poi andiamo ad analizzare meglio i primi nove mesi di quest'anno, vediamo che le consumazioni di vino e spiriti nel mercato dei consumi fuori casa hanno pesato per un 20% sul totale delle bevande con 800milioni di consumazioni, oltre la metà delle quali (480) concentrate nel trimestre estivo quando se ne sono contate 5,5 milioni al giorno.
Un andamento, quello delle consumazioni, che risulta in linea con il trend delle riaperture: +156% nel secondo trimestre su primo trimestre e +106% nel terzo trimestre su secondo trimestre.
Ma cosa hanno bevuto fuori casa gli italiani nei primi 9 mesi del 2021? La ripartizione delle consumazioni di vini e spiriti fuori casa vede al primo posto il vino con 330 milioni di consumazioni (calici/bottiglie/sfuso pari al 41%), seguito da cocktail e spiriti lisci per 235 milioni (29%), bollicine per 120 milioni (calici/bottiglie pari al 15%) e, infine, amari e liquori dolci per 115 milioni (14%).
Se guardiamo, invece, alla geografia delle consumazioni, notiamo che quelle del vino sono equamente ripartite lungo tutto lo Stivale, viceversa amari e liquori dolci hanno una quota maggiore al Sud (54%) e le bollicine nei piccoli comuni.
Mentre all'orizzonte si addensano le nubi di una nuova ondata di contagi, vale la pena osservare che proprio la pandemia ha creato nuove occasioni di consumo durante la giornata: così accanto al boom degli aperitivi preserali, si è ampliato il consumo negli aperitivi prepasto, e se si sono consolidate le abitudini al bere alcolico a pranzo e a cena si è aperta una nuova finestra di consumo che è quella della pausa pomeriggio, spinta soprattutto dalle chiusure anticipare dei locali in alcuni periodi dell'ultimo anno.
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