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La Comunità Europea non fa distinzione tra consumo moderato e abuso di alcol

Agrinsieme chiede al ministro Patuanelli di difendere il settore vitivinicolo italiano

Il Parlamento europeo, nella sua relazione del Piano che dovrà essere votata dall'Assemblea Plenaria, non fa distinzione tra consumo moderato di alcool e abuso in merito alle conseguenze sulla salute, e specifica che non esiste una soglia minima al di sotto della quale il consumo sia sicuro. Ne abbiamo già parlato qui


Questa tesi, a parere di Agrinsieme (il coordinamento che rappresenta le aziende e le cooperative di Cia, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle cooperative agroalimentari, che a sua volta ricomprende Agci-Agrital, Confcooperative FedAgriPesca e Legacoop Agroalimentare). appare poco equilibrata e potrebbe disorientare i consumatori, poiché metterebbe in discussione il consumo di vino, oltre che l'abuso.

Senza considerare poi il danno di immagine per un comparto determinante dell'economia italiana, quello vitivinicolo, che da' lavoro ad oltre un milione di addetti.

Il Coordinamento segnala preoccupazioni sul futuro del comparto: sembra infatti che la Commissione europea abbia promosso uno studio per mappare le misure fiscali e le politiche dei prezzi applicate alle bevande alcoliche - vini inclusi - con l'obiettivo di una revisione sistematica delle politiche dei prezzi, delle misure fiscali e dei sostegni nazionali applicati all'alcool nei Paesi dell'Unione.

Per Agrinsieme si tratta di un'iniziativa che potrebbe avere pesanti conseguenze sull'intero settore, pertanto ha chiesto un incontro urgente con il ministro Patuanelli per esporre alcune proposte per la difesa del comparto vitivinicolo, nel quadro di una complessiva tutela del made in Italy agroalimentare.

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