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Civitas, il Brunello di Montalcino di Caparzo che aiuta l’arte

Tenuta Caparzo e Associazione Civita di nuovo insieme, quest'anno per il restauro del “Sant’Onofrio” di Battistello Caracciolo a Palazzo Barberini.


Prosegue la partnership iniziata nel 2003 tra Tenuta Caparzo di Montalcino, realtà vitivinicola di proprietà della famiglia Gnudi Angelini, e l’Associazione Civita. I proventi della vendita dei vini “Civitas” finanziano ogni anno i restauri di importanti opere artistiche individuate dall’Associazione Civita.


Con il ricavato della campagna 2021 le Gallerie Nazionali di Arte Antica avvieranno nel 2022 il recupero del “Sant’Onofrio” di Battistello Caracciolo (Napoli 1578 – 1635) conservato a Palazzo Barberini. Battistello Caracciolo fu uno dei primi seguaci di Caravaggio e anche uno dei più talentuosi: in quest’olio su tela, realizzato nel 1625, l’artista ha messo in scena gli effetti dell’ascetismo estremo del santo, rifugiatosi per oltre sessant'anni nel deserto dopo aver ripudiato le sue origini regali.


Sono molto felice di poter dare il nostro contributo al patrimonio artistico italiano – commenta Elisabetta Gnudi. “In questo modo il vino, espressione culturale del Belpaese da proteggere e valorizzare come un’opera d’arte, sostiene una giusta causa e Caparzo brinda all’arte italiana e al prossimo restauro!


Non solo Brunello di Montalcino, la selezione “Civitas” comprende il Sangiovese Toscana Igt e il Bianco Toscana Igt .


Molte le opere riportate all’originario splendore grazie ai vini Civitas. La “Madonna del latte” di Bartolomé Esteban Murillo. L’opera “Scena carnevalesca” di Bartolomeo Bianchini (pittore fiorentino del XVII secolo), protome di cavallo “Medici Riccardi” risalente al IV secolo a.C.. La “Nascita della Vergine” e il “Transito della Vergine” di Giacinto Brandi (restituite da Civita a L’Aquila a seguito dei gravi danni causati dal tragico terremoto del 2009). Ventitré pregiate urne funerarie etrusche di età ellenistica. Il “San Girolamo penitente” di Girolamo Romani detto il Romanino. La “Madonna delle Grazie” di Perugino. La “Deposizione di Cristo nel sepolcro” attribuita alla Scuola Senese del XVII secolo e la “Madonna col Bambino” di Gentile da Fabriano.



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