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La Toscana in vetta per qualità ed estensione del biologico

È quanto emerge da uno studio realizzato da Nomisma per Unicredit e recentemente presentato pubblicamente.

Dalla ricerca è anche emerso il quadro di un comparto in ripresa, con una crescita del 13% dell'export di vino italiano nel 2021 rispetto all'anno precedente, per un valore di oltre 7 miliardi di euro.

L'indagine ha anche evidenziato che nel mercato nazionale è soprattutto la Grande Distribuzione a trainare le vendite di vino (+12% 2021 vs 2019), ma si registra una importante crescita anche dell'e-commerce (+187% quello dei siti generalisti + Amazon), "segno di una evoluzione digitale che sta caratterizzando non solo le modalità di acquisto degli italiani ma anche le aziende del comparto negli ultimi anni. Tuttavia, dallo studio emerge come il canale online abbia ancora ampie potenzialità di crescita".

Quanto alla Toscana dallo studio emerge che nella regione si concentra circa il 5% (2,2milioni di ettolitri) della produzione vitivinicola nazionale. Tratto distintivo, la produzione di vini di qualità, con un'incidenza della produzione Dop/Igp che va oltre il 90%, superando la media italiana (69%).

La Toscana, inoltre, esprime il secondo vigneto a livello nazionale per estensione dedicata al biologico, con una percentuale del bio rispetto alla superficie viticola regionale pari al 32% (oltre 19mila ettari), superiore alla media nazionale (17%).

Un ruolo importante per la crescita del comparto vitivinicolo della regione è rappresentato anche dalle esportazioni che sono aumentate a valori del +23,3% nell'ultimo quinquennio, un dato di poco inferiore alla media nazionale (+26,5%). In particolare, nel 2021 i principali Paesi di riferimento per le esportazioni di vini toscani sono Stati Uniti (32,1%) e Germania (13,1%). Nel quinquennio 2016/2021 si è registrato un forte incremento dell'export soprattutto verso Canada (+44%) e Svizzera (35,2%).

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