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16 aziende del Chianti fondano il Comitato Historical Super Tuscans

Riunisce le aziende che producono Super Tuscans nel Chianti Classico da prima dell'introduzione della IGT, nel 1994.

I 16 soci fondatori del Comitato sono: San Felice, Antinori, Montevertine, Castello di Monsanto, Castellare di Castellina, Isole e Olena, Badia a Coltibuono, Querciabella, Castello di Fonterutoli, A&G Folonari, Riecine, Felsina, Castello di Volpaia, Castello di Ama, Castello di Albola e Brancaia.

Il Marchese Piero Antinori è Fondatore d’Onore, Paolo Panerai Presidente del Comitato e Davide Profeti è Vicepresidente.


Le 16 aziende sono state le principali protagoniste del rinascimento enologico toscano che parte dalla denominazione del Chianti Classico.

La storia dei Super Tuscans è infatti strettamente legata alla Denominazione del Chianti Classico, e frutto di un’intuizione di Enzo Morganti, storico enologo del territorio, che per primo comprese la necessità di mirare alla alta qualità in un contesto enologico mutato e sempre più orientato all’eccellenza del prodotto. Questa idea si concretizzò nel 1968, con il lancio del primo Super Tuscan.

Morganti, insieme ad altri vignaioli illuminati chiantigiani, capì che il rigido disciplinare di

produzione della DOC Chianti Classico non consentiva di esprimere tutte le qualità e le sfumature di questo grande terroir. Così, rinunciando alle regole della denominazione allora in vigore, accettarono di declassare i propri vini a “Vino da tavola”, il livello più basso della piramide qualitativa vinicola, anche se ottenuti con uve provenienti dai vigneti della DOC Chianti Classico.


Solo durante la metà degli anni ’80, la stampa anglosassone coniò il termine Super Tuscan, per definire una nuova categoria di grandi rossi di qualità, riconoscendone tutto il valore.

Da quel momento, i produttori di Historical Super Tuscans hanno tracciato la strada per la revisione del disciplinare di produzione della DOC chiantigiana e sono tuttora i custodi e i rappresentanti, oltre che gli antesignani, dei grandi vini della Toscana

Il Comitato, si pone l’obiettivo di tutelare e valorizzare il pregio dei Super Tuscans, facendo conoscere la storia e il coraggio dei viticoltori che li hanno ideati, rinunciando al valore di una DOC già affermata per inseguire il sogno di produrre grandi vini di livello internazionale, capaci di esprimere i valori culturali e le potenzialità del territorio.


“Quello dei cosiddetti “Super Tuscan” rappresenta un capitolo decisivo nel “rinascimento” del nostro vino. Oltre ad attrarre l’attenzione degli “opinion makers” di tutto il mondo sul potenziale dei vini italiani, ha anche contribuito a far evolvere le normative di tante DOC che non tenevano conto di una nuova realtà in rapida evoluzione, orientata, a differenza del passato, più alla qualità che alla quantità”, ha affermato Piero Antinori, Fondatore d’Onore del Comitato Historical Super Tuscans.

Non ha precedenti che la denominazione di un vino sia decisa dalla critica e non dalle norme. In tal senso il nome Super Tuscan, per definire i vini più alti della Toscana, è un unicum per il quale era necessario e opportuno codificare e trasmetterne la storia. Lo abbiamo fatto con il Comitato noi produttori dei vini storici che hanno spinto la critica a spiegare, con il nome Super Tuscan, che in Toscana si era compiuta una sorta di rivoluzione tutta volta alla più alta qualità. Come produttori di quei primi vini che hanno determinato un tale unicum vogliamo con la fondazione del Comitato Historical Supertuscan anche rendere omaggio e ringraziare i critici anglosassoni che negli anni 80

coniarono la definizione, che così tanto bene ha fatto al vino toscano e italiano nel mondo”, ha continuato il Presidente Paolo Panerai.


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