Facoltativo invece l'uso per i vini DOC.
Dal primo gennaio 2022 i vini Docg Sicilia, per essere immessi in commercio, dovranno essere muniti dei contrassegni di Stato, la cui gestione è a cura dell'Istituto regionale del vino e dell'olio (Irvo), organismo di controllo e certificazione della Doc Sicilia.
Lo hanno annunciato l'assessore regionale all'agricoltura Toni Scilla, il direttore dell'Irvo Gaetano Aprile e il presidente Consorzio tutela Doc Sicilia Antonio Rallo.
"I contrassegni di Stato della Doc Sicilia, chiamati comunemente 'fascette' - ha spiegato Aprile - sono obbligatori per i vini a Docg, mentre per i vini a Doc è facoltativo, potendosi usare in alternativa, quale sistema di tracciabilità, il numero di lotto, sistema tuttavia che presenta meno garanzie".
Le fascette, stampate dall'Istituto poligrafico e Zecca dello Stato, utilizzano particolari sistemi di sicurezza che certificano l'autenticità del prodotto e contengono sistemi anticontraffazione visibili e invisibili con tracciabilità gestita da banche dati. Sono forniti di indicazione di serie alfanumerica e di numero di identificazione progressivo che identifica ogni singola bottiglia immessa al consumo.
"Si tratta di una ulteriore garanzia di qualità nei confronti del consumatore - ha aggiunto Aprile - che quando acquista una bottiglia sa che è un prodotto certificato. La Doc Sicilia rappresenta l'86% del prodotto imbottigliato in Sicilia con 491 imbottigliatori, molti dei quali fuori dall'Isola. Prevediamo di distribuire 100milioni di contrassegni per cui dobbiamo garantire tempi rapidissimi di distribuzione delle fascette alle aziende".
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