Un risultato storico che parte da lontano: un percorso in grado di rappresentare un unicum a livello nazionale e di coinvolgere tutti i players della filiera vitivinicola trentina.
La presentazione del primo Bilancio di Sostenibilità 2021 del Consorzio di Tutela Vini del Trentino è un evento di notevole importanza che si configura come una tappa centrale nel percorso di sviluppo sostenibile del Consorzio e che sancisce un primato storico: si tratta del primo Bilancio di Sostenibilità realizzato da un Consorzio di Tutela nel settore vitivinicolo.
Un risultato frutto di un lavoro di squadra e di un cammino lungo e complesso che ha coinvolto 91 aziende socie, 15 cantine cooperative, più di 6.000 viticoltori, molteplici stakeholder del territorio.
“Il Trentino si conferma laboratorio e avanguardia di innovazione” ha esordito la giornalista e conduttrice dell’evento Linda Pisani “ora dobbiamo pensare ad una sostenibilità non solo ambientale ma integrata, che comprenda la governance aziendale. Nel mondo dei contadini non si entra senza una chiave di magia” ha continuato Pisani, citando lo scrittore e pittore Carlo Levi.
“La sostenibilità è un flusso, non c’è un punto di arrivo in questo percorso” ha evidenziato Pietro Patton (Presidente del Consorzio di Tutela Vini del Trentino), “si tratta di un percorso dal quale non si può tornare indietro perché è come l’acqua di un fiume”.
Un percorso che in Trentino è connotato da peculiarità ben definite, come ha fatto emergere Graziano Molon (Direttore del Consorzio di Tutela Vini del Trentino) durante la presentazione del Bilancio di Sostenibilità 2021, in tandem con Laura Ricci (Senior Sustainability Manager di Trentino Green).
“La nostra produzione è legata alla viticoltura di montagna, il 15% è situata sopra i 500 metri s.l.m, questa è una nostra prerogativa e unicità. Avere un’identità forte, riconosciuta prima di tutto da ogni produttore, significa costruire le basi per una promozione efficace e credibile.”
“Il Bilancio di sostenibilità è uno strumento potente, non solo analitico ma anche comunicativo” ha ribadito Ricci, “è un progetto che ha nel cuore la tutela delle denominazioni, 5 DOC e 2 IGT.”
“Non è una corsa a tappe e non si torna indietro, in Trentino è da 20 anni che il settore vitivinicolo lavora in questa direzione”, ha spiegato Luca Rigotti, (Coordinatore nazionale per il settore vino dell’Alleanza delle Cooperative). “C’è un connubio tra turismo, agricoltura e territorio che va spinto e valorizzato. Credo che all’interno di questo traguardo abbiamo saputo contemperare le esigenze di tutte le realtà. Il fattore cooperativo è stato un vantaggio, perché attraverso un progetto unico si raggiungono più realtà”.
“Quando si parte col piede giusto, piccoli e grandi possono contemperare le esigenze e trovare una soluzione, dialogando in maniera costruttiva” ha riaffermato Paolo Malfer (Membro CdA Consorzio Vini del Trentino e Revì Spumanti). “La parola sostenibilità non deve scolorarsi, noi dobbiamo fare ciò che diciamo e dobbiamo perseguirlo in maniera matematica. Il Consorzio è la sede giusta per garantire, tutelare e far convergere sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Abbiamo dimostrato che se si opera in modo giusto, si ottengono grandi risultati”.
Il Consorzio di Tutela Vini del Trentino ha aderito alla certificazione ministeriale SQNPI e verifica il rispetto dei requisiti della produzione integrata da parte di tutti i soci mediante controlli in campo e analisi. Il Consorzio ha portato alla certificazione quasi 6.000 viticoltori, 16 cantine sociali e 25 cantine private.
Il Presidente Pietro Patton chiude dando il giusto riconoscimento alla dedizione e all’abnegazione dei produttori trentini: “Questo risultato senza l’impegno dei produttori e dei viticoltori trentini non sarebbe stato possibile. Ricordiamo che anche oggi ci sono migliaia di agricoltori che lavorano sodo e bisogna che la loro attività sia tutelata ed economicamente sostenibile”.
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