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Faraone e le sue bollicine d’Abruzzo

  • Immagine del redattore: Paolo Valente
    Paolo Valente
  • 29 set
  • Tempo di lettura: 2 min

La cantina di Giulianova è stata la prima in regione ad avere l’autorizzazione alla produzione di spumanti.

Cantina Faraone

 

La famiglia Faraone inizia la sua storia recente nel 1916 quando il bisnonno Giovanni si stabilì insieme al figlio Alfonso a Collerasco, una frazione di Giulianova in provincia di Teramo, in Abruzzo. Alcuni anni più tardi, nel 1930, grazie alla sua intraprendenza, Alfonso pianta le prime viti di montepulciano, sangiovese e passerina. Fin da subito la trasformazione diretta delle uve in vino e la vendita in damigiane, cosa rara per quell’epoca dove i piccoli coltivatori conferivano le uve a cooperative o cantine di grandi dimensioni. I suoi primi clienti furono le osterie e famiglie private della zona.

La storia aziendale prosegue con slancio: è del 1970 il primo imbottigliamento di Montepulciano d’Abruzzo a cui segue, due anni più tardi, quello del Trebbiano d’Abruzzo. Intanto Giovanni, figlio di Alfonso, dopo aver trascorso la prima parte della sua vita fuori regione, rientra a Collerasco e ammaliato durante il viaggio di nozze dalle bollicine degli champagne inizia nel 1979 le prime prove di spumantizzazione. Nel 1983 ottiene l’autorizzazione alla produzione di spumanti metodo classico, la numero 1 per l’Abruzzo e il Molise.

Dal 2019, dopo la prematura scomparsa di Giovanni, è il figlio Federico che, insieme alla moglie Mariangela e con l’aiuto a distanza del fratello Alfonso, conduce l’azienda portando avanti il progetto di spumantizzazione che il padre aveva, coraggiosamente, iniziato una quarantina di anni fa e di cui diceva “Dobbiamo renderci conto che abbiamo anche noi uve atte alla spumantizzazione o ad essere elaborate in un modo nuovo, dobbiamo lavorare su questo e su di esse costruire l’immagine di vini nuovi o dello spumante abruzzese. Abbiamo l’uva, la tecnologia è ormai conosciuta, tecnici preparati nelle nostre cantine già ci sono. Dobbiamo continuare a provare, sperimentare anche se questo significa ancora anni di sperimentazioni e di ricerca”.

Oggi la Cantina Faraone può contare su 12 ettari di vigneto posto in posizioni collinari e produce circa 60.000 bottiglie di cui circa 4.000, in crescita, di metodo classico.

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