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Il Pinot grigio delle Venezie continua il trend positivo

In controtendenza rispetto ai dati globali italiani, gli imbottigliamenti crescono del 10%.

In un momento difficile per il comparto italiano (ma non solo) – che secondo i dati elaborati da Cantina Italia non ha mai visto negli ultimi anni tanto vino in giacenza –, la Denominazione d’Origine delle Venezie viaggia in controtendenza.

Continua il trend positivo per il Pinot grigio delle Venezie, che inizia il mese settembre con un +10% di prodotto messo in bottiglia, pari a +106.268 hl, per un totale di 1.174.900 hl da inizio anno. Seppur gli attuali volumi di imbottigliato siano in linea con la media degli ultimi cinque anni, nel 2023 si osserva un trend costantemente positivo rispetto al periodo gennaio-agosto dello scorso anno.

Lo stato di salute della DOC è ottimo, nessun record di stock in cantina per la denominazione interregionale che riunisce gli operatori della Filiera produttiva del Pinot grigio delle Venezie di Friuli-Venezia Giulia, Trentino e Veneto. A confermarlo i dati delle disponibilità della DOC, che a fine stagione produttiva registrano nelle cantine circa 80 mila hl in meno di giacenze rispetto a dodici mesi fa, utili a mettere Pinot grigio delle Venezie in bottiglia fino all’autunno.

In momenti congiunturali difficili è fondamentale non cedere a pessimismi generalizzati e affidarsi invece ai dati di imbottigliamento e disponibilità di ogni singola denominazione, nel nostro caso certificati e garantiti dall’organismo di controllo Triveneta e dalla fascetta di stato. Il nostro Consorzio di Tutela infatti riceve e fornisce ogni mese dati aggiornati, precisi e reali che possono dimostrare come la situazione delle nostre cantine non si rispecchi in quella diffusa dall’Osservatorio italiano. Siamo testimoni di un equilibrio che non interessa solo il Pinot grigio delle Venezie, ma tutto il Sistema Pinot Grigio del Nordest di cui la nostra DOC rappresenta oggi una garanzia di stabilità, essendo chiamata a gestire oltre al proprio potenziale anche i quantitativi riclassificati da parte delle altre DO territoriali. Rappresentiamo una ‘Denominazione cappello’ della filiera produttiva di Pinot grigio del Triveneto e ci impegniamo da sempre a lavorare congiuntamente con le altre Do territoriali per una politica ampia di programmazione della produzione e governo dell’offerta da immettere sul mercato, quali blocco degli impianti in primis, mitigazione delle rese, e stoccaggio amministrativo, che ci hanno permesso di raggiungere oggi importanti risultati”, dice Albino Armani alla Presidenza del Consorzio di Tutela.

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