In linea con la sua filosofia produttiva a protezione dell’uomo e dell’ambiente, a partire dalla vendemmia di settembre 2022, la cantina di Luca Anselmi immetterà sul mercato Valpolicella biologici.
Con l’obiettivo di produrre nel pieno rispetto dell’ambiente e del consumatore, l’Azienda Agricola Falezze di Luca Anselmi ha deciso già da tempo di far ricorso solo a metodi di origine naturale, quindi il meno impattanti possibile, e ora ha ottenuto la certificazione biologica.
Siquria, la società di certificazione, a fine luglio ha verificato il completamento del periodo di conversione e prevede che da qui in poi annualmente un proprio incaricato visioni i trattamenti fitosanitari effettuati in azienda, che devono rispettare le normative europee in materia di coltivazioni biologiche.
Il passaggio da tradizionale a biologico è stato molto semplice per Falezze, orientata da sempre a trattamenti fitosanitari che non solo non sono dannosi per l’uomo e per l’ambiente, ma che hanno anche il vantaggio di rendere le piante più resistenti alle malattie favorendo le loro difese immunitarie. Falezze, oltre a far ricorso all’agronomia con un adeguato posizionamento dei grappoli per agevolare gli interventi e arieggiare la vigna (elementi di vantaggio contro la botrite e l’oidio), utilizza i nemici naturali di eventuali parassiti, i funghi entomopatogeni, i microrganismi contro la botrite e la tignoletta e i metodi di controllo che si rifanno alla ‘confusione sessuale’. In vinificazione, inoltre, già da tempo Falezze ricorre a lievito in crema prodotto con metodo Atecnos, cioè lievito vivo, invece di lievito liofilizzato come fa gran parte dei produttori vinicoli, e ai pregiati autolisati di lievito di origine naturale piuttosto che ai sali di origine inorganica.
“Ho sempre tenuto al rispetto dell’ambiente, al quale riservo uno sguardo speciale a 360 gradi – dichiara Luca Anselmi. – Ne è testimonianza anche il solo fatto che ho sempre preservato il grande bosco a nord della vigna valutando gli effetti benefici di questo ‘polmone’ verde sulla mia produzione: la biodiversità dell’area è estremamente utile alla salute della vigna e dell’intero terroir e rende unico il cru Falezze. La certificazione bio è un importante traguardo, ma non l’unico. L’obiettivo è quello di rendere i vini Falezze sempre meno dipendenti da interventi dell’uomo”.
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