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Immagine del redattoreNicoletta Marconi

Venissa Wine Resort e Casa Burano, passato e futuro tra le acque della Laguna di Venezia

Sull’isola di Mazzorbo Bisol ha ridato vita all’antico vigneto murato dell'autoctono Dorona in un terroir unico.

Quando si parla di Venissa si parla di archeologia, di storie lagunari, di passione, sperimentazione, si parla di amore incondizionato per la tradizione, ma anche di innovazione, tecnologia e visione del futuro.


Era il 2002 quando Bisol, noto produttore di prosecco, scopre alcune piante sopravvissute di Dorona, vitigno autoctono della Laguna di Venezia al tempo non ancora iscritto al registro ampelografico italiano: poche piante sopravvissute e sconosciute se non a pochi abitanti locali.

Da quel momento inizia la scommessa di ricostruire sull’isola di Mazzorbo l’antico vigneto murato, un clos direbbero i francesi, con le poche piante recuperate: meno di un ettaro di viti che affondano le radici in un terroir unico e che hanno saputo trovare un magico equilibrio con il sale e con l’acqua dalla quale sono sommerse periodicamente.


Adiacente al vigneto trova luogo il Wine Resort, costituito da poche camere arredate con fine gusto contemporaneo, un ristorante stellato e un’osteria contemporanea che si affacciano sull’affascinante vigneto.

Ma Venissa non è solo questo: il progetto di recupero della storia locale diventa anche albergo diffuso. 5 colorate case sulla vicina isola di Burano, collegata a Mazzorbo da un piccolo ponte, sono state ristrutturate con dettagli di design moderno, nelle quali poter vivere un’esperienza autentica su questa affascinante isola poco conosciuta: svegliarsi con il rumore dei barcaioli che escono per la pesca e con il profumo del pane sfornato, passeggiare sbirciando le signore immerse nell’antica arte del merletto, attraversare il vigneto e gli orti di Mazzorbo per andare a consumare la colazione presso il Resort.


Soggiornare a Venissa & Casa Burano vuol dire scoprire una Laguna diversa, nativa, fuori dalle rotte commerciali delle vicine isole affollate dai turisti, vuol dire poter fare esperienza di una cena in barca, o di una gita a bordo di un bragozzo, vuol dire scoprire insieme a Domenico, uno degli ultimi pescatori di Burano, la sapiente tecnica di pesca delle moeche, o pagaiare in kayak tra i canali di Burano, degustare un bicchiere di Venusa circondati dalle erbe aromatiche che si ritrovano nel bicchiere e, se si è fortunati di capitare al momento giusto, assistere all’affascinante vendemmia in barca!



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