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  • Immagine del redattoreGiovanni Tronchin

Il vino nei fumetti, elemento sullo sfondo o protagonista?

Molte le strisce in cui il vino arricchisce la narrazione ma ci sono esempi di fumetti dedicati proprio al nettare di Bacco.

Possono gli appassionati del fumetto e quelli del vino incontrare queste due passioni su un terreno comune? Certamente sì, perché il vino compare spesso nelle strisce dei fumettisti, a volte come semplice contorno oppure, talvolta, da protagonista.


Un esempio eccezionale è sicuramente rappresentato da una graphic novel uscita in Francia nel 2011, che ha riscontrato un grande successo. Si intitola "Gli Ignoranti - Vino e libri: diario di una reciproca educazione" e racconta l'incontro tra un fumettista e un viticoltore che trascorrono un anno insieme spiegando, ciascuno all'altro, i segreti del loro lavoro, svelando così il valore della conoscenza.


Un'altra, stavolta nostrana, dimostrazione del connubio possibile tra vino e fumetti arriva dalla Toscana, dove l'Mtv (Movimento turismo del vino della Toscana) ha realizzato l'opera "Cantine a fumetti", in collaborazione con la scuola internazionale Comics di Firenze. Un vero e proprio viaggio attraverso le cantine della regione in dieci episodi, tutti da sfogliare.


Il fumetto si rivela quindi una modalità inedita per parlare del vino per coinvolgere anche i più giovani attraverso un registro più congeniale. La scelta delle vignette per molte cantine, soprattutto in Francia, si è addirittura rivelata molto efficace a livello di comunicazione. Ma che si tratti di promozione, divulgazione o semplice narrazione, il fumetto si è sicuramente dimostrato un genere adatto a parlare del nettare divino. Come nel caso del primo manuale a fumetti sulla conoscenza e comprensione del vino, uscito nel 2021, dal titolo "Conoscere il vino. Manuale a fumetti per bere con gusto".


In fondo ci sarà capitato senz'altro di incrociare tra le nostre strips un Corto Maltese di Hugo Pratt o una Valentina di Crepax con un bicchiere di vino in mano e, magari, per questo di sentirsi in quel momento più simili a loro, un po' come quando Dylan Dog sentenzia che ci sono due tipi di astemi, quelli che non hanno mai bevuto e quelli che hanno bevuto troppo!

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