top of page
  • Immagine del redattoreRedazione

La scienza entra nelle cantine della Franciacorta

Ecco le novità della nuova versione del Disciplinare di produzione del Franciacorta.

La principale novità riguarderà il Franciacorta Rosé ed in particolare il suo colore.

La misurazione del colore, infatti, d’ora in poi potrà avvenire tramite un metodo scientifico, e non più solo basandosi sull’occhio umano. Infatti, dopo anni di studio, grazie al supporto dei Comitati Intersettoriali di Ottica (CIE) ed enologici (OIV), è stato realizzato un modello scientifico di misurazioni basato su una scala semplice e intuitiva, che esprime il colore come la risultante dei livelli di rosso (a*) e giallo (b*), intensità (C), sfumature (H) e luminosità (L).

Di questa misurazione, più puntuale ed accurata, beneficeranno staff tecnici, uffici commerciali, grafici e reparti di comunicazione e marketing, rendendo ora possibile una valutazione delle tonalità e delle peculiarità delle diverse annate e magari, un giorno, riuscendo a trovare anche una correlazione tra colore e sapori.

Il Franciacorta Rosé è una tipologia molto richiesta dal mercato nazionale ed internazionale, a fine 2022 le vendite annuali di Rosé ammontavano a 2 milioni di bottiglie, pari al 10% delle vendite totali. A fine agosto, le bottiglie di Rosé vendute nel 2023 sono state pari al 12,2% delle vendite totali. Particolarmente interessanti le performance di crescita dei Rosé millesimati e in Giappone la crescita della tipologia rispetto al 2022 è al 50%.

«Siamo orgogliosi di essere tra le denominazioni più innovative, introducendo un metodo per primi in Italia, come accaduto nel 2008 con la Riserva Vendemmiale», ha spiegato Silvano Brescianini, presidente del Consorzio Franciacorta. «Siamo consapevoli che il mondo stia cambiando e non possiamo stare a guardare, ma dobbiamo essere al passo con i tempi, portando avanti di pari passo i concetti di innovazione e sostenibilità. L’uno non può prescindere dall’altro. E lo dobbiamo non solo al consumatore finale, ma anche al territorio che ci circonda, che ci permette di ottenere e lavorare un prodotto di altissima qualità riconosciuto e apprezzato in tutto il mondo. Anche in questo caso la nostra innovazione sarà a beneficio di tutto il settore».

L’innovazione non può prescindere dalla sostenibilità: il progetto F.A.Re.Su.BIO, ha coinvolto diversi atenei e una ventina di aziende con la finalità di raccogliere importanti dati sulla composizione chimico-fisica e biologica dei suoli e della biodiversità, mettendoli in relazione con le scelte gestionali, rendendole più performanti e sostenibili.

Altre modifiche al disciplinare riguarderanno la produzione massima per ettaro che scende a 100 quintali (attualmente 120) e il limite della quota altimetrica massima per l'impianto dei vigneti che viene eliminato (oggi è di 550 m s.l.m.)



bottom of page