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Modo di fare il vino alla Franzese

  • Immagine del redattore: Paolo Valente
    Paolo Valente
  • 27 ago
  • Tempo di lettura: 2 min

Un volumetto scritto nel 1607 ci offre une descrizione dettagliata su come produrre vino.

Libro: Modo di fare il vino alla Franzese

 

Edito dal Centro Studi Famiglia Capponi a cura di Niccolò Capponi, è la riproduzione di un testo scritto dal Capitano Niccola (o Niccolò) Capponi nato nel 1577 e figlio di Giovanbattista. Niccolò Capponi, anche a seguito della nomina del padre ai vertici del sistema amministrativo dei Medici, entrò nell’Ordine di S. Stefano, sotto il regno di Ferdinando I, diventando comandante di galera. Dopo la morte del padre nel 1607, si ritirò dalla vita militare per dedicarsi alle attività agricole e in particolare nel podere in Val di Greve.

Ma quali erano le differenze tra un vino prodotto “alla Francese” piuttosto che quello “alla Fiorentina”? Le tecniche enologiche toscane, alla fine del Cinquecento, consentivano la produzione di un vino scadente, e di difficile conservazione forse a causa della lunga fermentazione in tini aperti; era quindi necessario uno smercio e un consumo veloce. La robustezza del vino “alla Francese” consentiva, oltre ad una maggiore conservabilità la possibilità di diluirlo con acqua e renderlo quindi vantaggioso a livello di prezzo.

Niccolò Capponi iniziò quindi a produrre il suo vino con lo stile francese. Nel 1607 uscì un trattatello intitolato “Modo di fare il vino alla Franzese, secondo l’uso dei migliori paesi di Francia” il cui autore rimase sconosciuto fino a quando, nel diciottesimo secolo il naturalista Giovanni Targioni Tozzetti lo attribuì proprio a Niccolò Capponi.

Non è noto quali fossero le uve utilizzate ma è interessante riproporre le prime righe di questo trattato del 1607 (di cui furono poi fatte numerose ristampe):“Volendo fare il vino alla Franzese primieramente è necessario prigiar l’uve di buona qualità, e ben mature, e possono mescolarsi indifferentemente le bianche con le rosse secondo che altri desidera il vini più o manco colorito”. 

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