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Vendemmia 2023: cosa dicono i Consorzi

Una panoramica sulla situazione pre-vendemmia 2023 da parte di alcuni Consorzi del territorio italiano.

Il Direttore del Consorzio Vini Venezia, Stefano Quaggio, sintetizza così l'annata in corso: “L’andamento del meteo stagionale ha sicuramente messo a dura prova i territori tutelati dal Consorzio Vini Venezia, dapprima sottoponendoli a intensi stress idrici e, successivamente a piogge copiose intervallate da giornate di sole e caldo anomalo.” “Inoltre, eventi atmosferici estremi quali forti venti e grandinate hanno messo a dura prova gli appezzamenti. Il clima umido dovuto alle frequenti piogge ha favorito, inoltre, la diffusione di patogeni, in particolare la Peronospora. Tuttavia, grazie alla gestione accurata dei produttori l'annata non sembra aver subito conseguenze dal punto di vista qualitativo. Per quanto riguarda il periodo della raccolta, per le varietà precoci come il pinot grigio, è previsto a partire dalla terza decade di agosto.”

Dal Veneto alla Calabria: ecco quanto dichiara Raffaele Librandi, Presidente del Consorzio di Tutela Vini DOC Cirò e Melissa “La situazione generale è stata finora molto complicata; le piogge eccezionali di maggio e giugno hanno causato l'esplosione delle fitopatie, prevalentemente della peronospora. I danni sono stati importanti in alcuni vigneti, mentre in altri il diffondersi della malattia è stato meglio gestito. Le piogge costanti però hanno reso difficili gli interventi in vigna e la quantità delle uve si è compromessa già da questo periodo dell'anno. Nella seconda metà di luglio ci preoccupava l’eventualità del diffondersi di ulteriori malattie, quali lo oidio della vite. Le temperature eccezionali però hanno fermato il diffondersi di tali fitopatie. Fortunatamente il caldo non è stato tale da causare il collasso delle piante che hanno retto le alte temperature piuttosto bene. Dalla fine del mese di luglio le temperature sono tornate su valori stagionali nella norma.”

Il Presidente del Consorzio DOC Sicilia, Antonio Rallo, afferma: “Questa è stata un’annata particolarmente complessa perché, già a partire dallo scorso autunno e inverno, si è lavorato in condizioni climatiche molto particolari che possiamo definire poco siciliane. Piogge più frequenti e molto intense hanno coinvolto un contesto ambientale caratterizzato da un clima normalmente molto più secco. Le piogge primaverili ed estive sono state sicuramente utili per costituire riserve idriche nei terreni e nei bacini, una tutela aggiuntiva nella difesa delle piante dal grande caldo delle ultime settimane. La maturazione delle uve è in ritardo di circa una settimana. Il calo della produzione previsto è intorno al 35%, rimaniamo alquanto positivi per il livello qualitativo di quest’annata.”

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