Il conflitto che sancisce il declino della Repubblica di Venezia e del suo vino più famoso.

Il 9 dicembre del 1714 scoppiava la seconda guerra di Morea (oggi meglio nota con il nome di Peloponneso) che fu l’ultimo di una lunga serie di conflitti che ebbero come protagonisti la Repubblica di Venezia da una parte, e l’impero Ottomano dall’altra, e che vedrà Venezia perdere definitivamente i suoi ultimi possedimenti nell’Egeo.
Fu l’ultimo vero conflitto militare intrapreso da Venezia e ne ribadì il declino già in atto e da cui non si riprese più. Per secoli era stata uno dei più importanti attori nel commercio europeo, soprattutto nei prodotti che provenivano dal Medio Oriente e dal Mediterraneo orientale, si trattasse di spezie, tessuti o… di vino.
Infatti, almeno a partire dal XIII secolo, Venezia aveva avuto un ruolo chiave nel mercato del vino in tutta Europa, non solo perché ne commerciava grandi quantità, ma anche perché per molto tempo ne dettò le mode e le tendenze imponendo vini con un certo stile: erano generalmente dolci e alcolici (caratteristiche che favorivano la conservazione nei viaggi), provenienti dalle zone calde e soleggiate della Grecia, quasi sicuramente prodotti con la tradizionale tecnica dell’appassimento.
Questi vini vennero definiti dai veneziani Malvasia, ma non si riferivano come ai giorni nostri ad una varietà di uva, bensì a una località situata proprio nel Peloponneso, Monemvasia (italianizzata nel tempo in Malvasia), porto attraverso cui si smerciavano i vini provenienti sia dal Peloponneso che da varie isole greche. Possiamo quasi definirla una sorta di denominazione d’origine dell'epoca, e allo stesso tempo una categoria commerciale. Le Malvasie erano tra i vini più apprezzati dell’epoca, sempre presenti nelle tavole di tutte le corti europee. Nella città lagunare vennero a crearsi dei locali specializzati in questi vini, che a loro volta erano chiamati “malvasie” proprio con il nome del prodotto che vendevano.
Venezia, con la seconda guerra di Morea perse il controllo del porto di Monemvasia e il dominio delle zone di produzione di questi vini, cosa che andò a sommarsi all'ormai cronico indebolimento commerciale. Nuove potenze già da tempo le avevano soffiato il primato nei mari, creando nuove rotte, nuovi mercati e con essi nuove tendenze: era iniziata l’epoca dei vini fortificati, ancora più adatti alla conservazione e ai lunghi viaggi oceanici, ma questa è un’altra storia.
Dell’epoca dorata dei vini veneziani non restano che le tracce nelle svariate tipologie di uve chiamate malvasie (da quella istriana, passando per la malvasia di Candia, la malvasia di Lipari o quella di Bosa, fino ad arrivare alla Malvasia presente nelle Isole Canarie). E se vi capita di passeggiare per Venezia, è probabile che vi imbatterete in calle della Malvasia, nel ponte della Malvasia Vecchia o magari nel sotoportego della Malvasia, a ricordo dei luoghi dove un tempo gli avventori potevano deliziarsi con il famoso nettare che tante fortune e tanta fama aveva portato a Venezia.
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