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  • Immagine del redattorePaolo Valente

Le vendite di Champagne in Italia

La nostra intervista a Luca Cuzziol e Carlo Alberto Sagna su come vanno le vendite di Champagne in Italia.

La passione del Bel Paese per le bollicine d’Oltralpe è cosa risaputa e l’Italia è il quinto mercato al mondo a volume con 10,6 milioni di bottiglie importate (dati 2022) ma al quarto posto in termini di fatturato, segno che gli italiani prediligono le bottiglie di prestigio.

In occasione della Modena Champagne Experience, abbiamo rivolto a Luca Cuzziol(*) e a Carlo Alberto Sagna(**) qualche domanda sul mercato italiano.

Come stanno andando le vendite in Italia nell’anno 2023?

L.C.: “Il 2023 vede il comparto in leggera contrazione rispetto al 2022, ma è sopra rispetto al 2019. È una situazione relativamente stazionaria anche se occorre però tenere conto che i prezzi sono aumentati del 15/18 percento, si vende qualche bottiglia in meno ma si fattura di più”. C.A.S.: “Veniamo da un 2022, il primo anno post-Covid, nel quale c’era tanta euforia e gioia, tanto avvicinamento allo champagne che ha portato la richiesta sempre più in alto. Il 2023 è come ce lo aspettavamo: siamo tornati a un consumo più moderato, comunque a volumi migliori del pre-Covid e con più armonia di vendite durante l’anno, senza picchi.”

La contrazione di vendite è comune a tutte le aziende?

L.C.: “Quando c’è un momento di contrazione le marche premium soffrono meno perché la gente si fida di più di un prodotto noto ed è meno curiosa. Ad oggi i brand più affermati sostengono meglio la leggera contrazione di mercato”. C.A.S.: “L’alto di gamma conosce meno la crisi, chi però pensa che non conosca crisi ha una percezione sbagliata. Anche l’alto di gamma sente la crisi. Certamente le poche bottiglie da migliaia euro non la conoscono perché sono poche, non per il prezzo.”

Come è l’andamento delle vendite on-line?

L.C.: “Il web da un anno e mezzo è in frenata perché le persone tendono a riappropriarsi del “fuori casa”. Su tutto il comparto hanno poi influito anche alcuni fatti straordinari come l’inondazione in Romagna, la mancanza di turisti russi in Versilia e la questione degli aumenti in Puglia”. C.A.S.: “I numeri dell’on-line si sono un po’ ridimensionati dopo il boom del 2020 e 2021 e non stanno toccando i picchi che si sono toccati durante il Covid anche se le vendite sono migliori del pre-Covid. Anche all’estro si assiste a una contrazione delle vendite on-line.”

Il trend del rosé si conferma in crescita?

L.C.: “Il trend positivo del rosé, contrariamente a tante previsioni, sta continuando e sta reggendo il mercato. D’altra parte è vero che se ne produce poco e che i rosé della fascia premium sono ancora meno anche perché lavorare con il Pinot nero con il cambiamento climatico è complicato”.

(*) Luca Cuzziol presidente di Società Excellence, organizzatrice della Champagne Experience, e titolare dell’omonima azienda di distribuzione vini (**) Carlo Alberto Sagna dell’omonima azienda di importazione e distribuzione vini

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