Una varietà a bacca rossa originaria dell’Abruzzo che stava per scomparire
Si tratta di una varietà presente da tempo in Abruzzo; le prime tracce documentali di questo vitigno a bacca nera risalgono al 1875: il Bollettino Ampelografico riparta la sporadica presenza nella provincia di Macerata e in alcune arre dell’Umbria.
Attualmente sembra sia presente, in maniera estremamente limitata, nelle provincie di Pescara e Chieti anche con i sinonimi di Gaglioppa, Gallioppo e Ortonese.
Una delle probabili cause dell’abbandono potrebbe ricondursi alla scarsa produttività specialmente se comparata a quella del vitigno principe del territorio, il montepulciano d’Abruzzo.
La cantina cooperativa Tollo ha, nel 2019, iniziato un progetto di reimpianto al fine di non disperdere questa parte del patrimonio ampelografico della regione.
Il grappolo è di media grandezza qualche volta alato e non particolarmente serrato. Gli acini hanno una buccia di medio spessore e, a maturazione, sono di colore nero. La fertilità basale è bassa, ovvero il primo germoglio fruttifero si registra dal 4° nodo in poi.
Se vinificato in purezza, il vino che si ottiene è di buona intensità cromatica, con sentori che rimandano alle spezie, ai fiori rossi e alla frutta matura. In bocca è di buon corpo con un tannino presente e con una lunga persistenza.
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