Vi accompagniamo in un breve viaggio fra le loro vigne ardite, a picco sul mare.
Siamo a Furore, provincia di Salerno, qui, in un borgo a strapiombo sul mare, nella meravigliosa Costiera amalfitana, c’è la Cantina Marisa Cuomo.
Arrivando nei pressi di Furore, ci si rende conto di quanto siano estremi questi vini e di come la definizione di “viticoltura eroica” possa trovare qui piena applicazione e cittadinanza.
La fatica, il sudore e l'ingegno dell’uomo strappano alla costa, fra grandi sacrifici, piccoli fazzoletti di terra fra rocce impervie, incastonati su pendenze importanti a picco sul mare, nei quali far crescere e prosperare le viti.
Qui hanno trovato forza e vita nuova - e perché no, anche una loro piccola celebrità - vitigni che erano stati da tempo abbandonati, sacrificati all’appiattimento su quelle poche e più redditizie varietà richieste dal mercato.
Ed ecco che, accanto ai ben più noti vitigni bianchi della Campania (Falanghina, Fiano e Greco di Tufo), appaiono in queste vigne biancolella, fenile, ripoli e ginestra, da cui derivano vini eccezionali, vestiti di eleganza, profondità e personalità ben marcata, pieni della sapienza antica della gente di questi luoghi, abituata a lottare contro le asprezze della natura.
Le rocce, il terreno, il mare e la particolare condizione pedoclimatica dei vigneti che arrivano fino a 550 metri di altitudine, concorrono a creare l’unicità dei vini prodotti con grande passione, sensibilità e cura, dell’enologo, il grande Luigi Moio (autore anche del bellissimo libro “Il respiro del vino”), da Marisa Cuomo, da suo marito Andrea Ferraioli e, ormai da qualche tempo, anche dal loro figlio Raffaele.
Dopo aver passato diversi giorni con Marisa e Andrea, abbiamo capito qual è l’altro ingrediente essenziale che contribuisce al successo della cantina. E non si può capire se non si viene qui a godere per qualche giorno della loro compagnia e amicizia. Fra Marisa e Andrea c’è qualcosa di più del sodalizio matrimoniale e professionale: una grandissima stima, rispetto e fiducia nelle rispettive capacità, che sfocia in una gestione illuminata dell’azienda, creando vini apprezzati in tutto il mondo.
La “Locanda di Bacco”, hotel e ristorante a strapiombo sul mare, appartiene alla famiglia e accoglie i suoi ospiti con un fantastico panorama sul mare della Costiera Amalfitana, coccolandoli con la cucina meravigliosa curata dalla sorella di Marisa, Erminia.
L’azienda produce circa 50.000 bottiglie l’anno, di cui il 60% è vino bianco.
Oltre ai già citati vitigni che compongono il Fiorduva, l’azienda coltiva anche aglianico, piedirosso, falanghina, biancolella, e altri vitigni del territorio meno conosciuti come pepella, tintore, tronto e sciascinoso. Questi ultimi vitigni locali, sono utilizzati soprattutto come vitigno complementare per alcuni vini rossi prodotti dalla cantina.
Le indicazioni dettagliate in etichetta relative, alla raccolta differenziata dei componenti, rileva un’attenzione particolare verso la sostenibilità ambientale molto apprezzabile.
Comments