Vini schietti e sinceri come lo sono le persone di montagna.
Il vino per i Rottensteiner è una questione di famiglia. Tutti i membri sono coinvolti a vario titolo nella gestione delle vigne e dei masi, della cantina e della vinificazione. Tutto prende forma nel 1956 quando Hans Rottensteiner fonda la sua cantina che oggi è gestita dalla terza generazione.
Siamo a Nord di Bolzano e i Rottensteiner vivono qui di circa cinquecento anni, in questa zona è forte la presenza di porfido, la pietra rossa che caratterizza i pendii del Monzoccolo o del Renon e che dà origine anche al nome della famiglia ‘roter’ e ‘stein’ appunto pietra rossa.
Anche il clima aiuta sicuramente la viticoltura della zona con le sue forti escursioni termiche influiscono positivamente sui sentori aromatici.
Hannes gestisce la cantina e la produzione dei vini mentre sua moglie Judith mette la sua esperienza nel marketing a disposizione del lavoro quotidiano. Il loro scopo è quello di produrre vini altoatesini veri, legati al territorio e che possano competere a livello internazionale. Hannes gestisce anche il maso Höfelehof.
Evi e Silvia, le due sorelle di Hannes, gli forniscono le uve coltivandole in due masi di famiglia, rispettivamente il maso Kristplonerhof, da cui provengono le uve per l’omonima versione della Schiava e il Traminer aromatico per i Passito “Cresta”, e il maso Hofmannhof dedicato alla produzione di Lagrein e Schiava.
Inoltre il cugino Kalus, nel suo maso Reiterhof, produce uve Schiava, Chardonnay, Traminer aromatico e Pinot nero mentre la famiglia svizzera Vogel, profondamente legata dalla cantina, produce, in regime biodinamico, le uve nel maso Premstallerhof da cui nasce l’omonimo Santa Maddalena.
Hannes, con il padre Toni, sono convinti che la qualità del vino nasce soprattutto in vigna ma tutto questo deve essere supportata da corrette tecniche di cantina. I vigneti sono vinificati singolarmente per esaltarne al massimo le peculiarità.
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