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Villa Bogdano 1880, custodi del territorio

  • Immagine del redattore: Paolo Valente
    Paolo Valente
  • 11 mag 2022
  • Tempo di lettura: 1 min

Una tenuta che fa della sostenibilità il suo pilastro fondamentale, la sua ragione di esistere.

Sono gli stessi fondatori, Domenico Veronese e Lucio Tessari che lo dichiarano: “Abbiamo scelto di prenderci cura di questo luogo, di diventarne custodi rispettosi e silenziosi”.

E così ogni scelta diventa quasi inevitabile, una conseguenza. 190 ettari totali della tenuta di cui 110 a vigneto e 12 di bosco che includono anche un antico bosco planiziale risalente al 1200. La tenuta è a corpo unico e delimitata dai fiumi Lison e Locon; questo ha permesso di mantenere, negli anni, le caratteristiche del terreno preservandone anche l’integrità e la biodiversità.

Biologici certificati dal 1993 ancora ben prima dell’attuale proprietà che ha acquisito la tenuta nel 2016.

Le rese per ettaro sono basse e la produzione di attesta tra le 40 e le 50.000 bottiglie all’anno. Una ventina di ettari sono costituiti da vigneti antichi alcuni risalenti alla fine dell’Ottocento, vigneti che sono amorevolmente curati e conservati così come viene mantenuto l’antico impianto a Cassone padovano (antica forma di allevamento usata dai monaci benedettini e ormai quasi scomparsa).

L’azienda punta soprattutto sui vitigni tradizionali locali: Tai e Glera, Refosco dal Peduncolo Rosso e Malvasia, a cui si uniscono anche vitigni internazionali ormai radicati nel territorio: Merlot e Pinot Grigio.

In particolare, il Refosco dal Peduncolo Rosso è una varietà autoctona la cui caratteristica è proprio quella di avere la parte del raspo vicino all’acino (il peduncolo) colorato di rosso. È un vitigno che necessita di grande attenzione nella scelta del momento preciso della vendemmia in quanto facilmente cede tannini acerbi e ruvidi.

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