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Pinot nero dell'Oltrepò Pavese DOC Maderu 2013, Stefano Milanesi

Un Pinot nero caleidoscopico e tipicamente Oltrepò

Pinot nero dell'Oltrepò Pavese DOC Maderu 2013, Stefano Milanesi

La storia della cantina Milanesi inizia nel ‘700, con un vignaiolo, chiamato “L’Uste”, l’Ostino, che faceva conoscere il suo vino mescendolo nelle osterie di Santa Giulietta e iniziando a farsi un nome con il veloce passaparola tra i piccoli borghi dell’Oltrepò Pavese. Diverse generazioni di tenaci contadini hanno poi ampliato, vigna dopo vigna, la tenuta, arrivata ai giorni nostri con 13 ettari sotto la guida del vulcanico Stefano Milanesi, che come il suo progenitore, accoglie gli ospiti alla “700 Enolocanda”, il ristorante panoramico a kilometro zero annesso alla cantina, e nella sala di degustazione, dove non lesina né l’assaggio dei suoi vini, né i racconti legati alla sua esperienza e le sue sperimentazioni in campo enologico.  


Pur amando cimentarsi tra botti e vasche in cantina, per Stefano il lavoro più importante è in vigna, dove cura le viti, le sue “bambine”, senza diserbanti chimici da vent’anni, trattandole solo con una miscela di acqua, rame e zolfo, e nutrendole con gli sfalci dell’erba e gli stralci delle potature, in linea con il protocollo Bioagricert, con cui l’azienda è certificata dal 2007. 

Con un percorso altrettanto naturale, le uve vengono vinificate in cantina con una serie di “senza”: senza lieviti selezionati (si utilizzano solo quelli indigeni), correzioni del mosto o chiarifiche.  In posizione privilegiata sulla fascia collinare alla confluenza di Piemonte, Lombardia ed Emilia, le vigne hanno le radici piantate negli fondali dell'antico oceano dove ora giace la Pianura Padana. Beneficiano della ventilazione del mar ligure, dell’altitudine tra i 170 e 280 metri s.l.m. e della composizione eterogenea dei terreni, con percentuali variabili di arenaria, limo, marna, calcare, argille nere e rosse, che conferiscono sfaccettature diverse alle uve. Cosi Stefano può differenziare le varietà coltivate a seconda dei terreni e del microclima.  


Dalle vigne più fresche e con maggiore escursione termica deriva il Pinot Nero Maderu del 2013, che riflette alcune delle caratteristiche tipiche di questa varietà in Oltrepò Pavese: un colore più intenso, un tannino più marcato e una struttura importante.  Il calice è rosso rubino carico, ancora ricco di sfumature vivide; il naso, per chi sa aspettare, si rivela caleidoscopico: confettura di arance amare, ciliegia sotto spirito, rosa essicata, radice di liquirizia, cioccolato fondente si avvicendano su uno sfondo che evoca sottobosco e humus, con una scia finale di cardamomo ed erbe balsamiche. Questa freschezza si ritrova all’assaggio, dove il sorso è sorprendentemente vivace e succoso, all’interno di una bocca avvolgente e materica. Sul finale fa capolino il tannino, accompagnato da una bella sapidità. 

Un vino che sta benissimo in compagnia della selvaggina, ma si sposa bene anche con i formaggi a pasta dura stagionati.

Pinot nero dell'Oltrepò Pavese DOC Maderu 2013, Stefano Milanesi

Vino

Annata

Vitigno

Tipologia

Tenore Alcolico

14% Vol

Abbinamento

Caratteristiche

Biologico

Capacità di Invecchiamento

Fascia prezzo

Data degustazione

novembre

2022

Note

Macerazione di 8-10 giorni insieme alle bucce, fermentazione in vecchie botti di rovere da 225 litri e invecchiamento nelle stesse, che vengono lasciate scolme.

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