Una giovane realtà nata con lo scopo di valorizzare il territorio attraverso i vitigni resistenti
La Cooperativa Alpi dell’Adamello nasce da un’idea di Devid Stain che, da giovane e appassionato viticolture, vuole diffondere il recupero dei vigneti abbandonati impiantandoli con varietà resistenti alle malattie fungine, i cosiddetti vitigni PIWI, acronimo della parola tedesca “pilzwiderstandsfähige”.
Devid coinvolge alcuni amici nel suo progetto ed ecco che, dopo circa 10 anni di ricerca e sperimentazione, nasce la Cooperativa i cui soci, pur provenendo da ambiti professionali differenti, hanno tutti a cuore la valorizzazione di un territorio, quello di Edolo, e dei vitigni resistenti.
Oltre ai vignaioli, fanno parte di Alpi dell’Adamello anche enologi, gestori di attività e altre cooperative. Al momento la superfice vitate è davvero limitata ma nei progetti c’è l’allargamento del vigneto e, passo ritenuto da tutti i soci imprescindibile, la creazione di una cantina dove poter vinificare le uve in proprio.
La cooperativa, prima in Italia nel fondare la sua produzione esclusivamente su vitigni PIWI, coltiva, attraverso i propri associati, le varietà Solaris, Johanitter e Souvigner gris.
La zona di produzione si trova alle pendici del Ghiacciaio dell’Adamello, per la maggior parte nel Comune di Edolo e la quota dei vigneti varia dai 700 m ai 915 m s.l.m.
Al momento la produzione è circoscritta ad un solo vino, l’Idòl, l’antico nome di Edolo. Un bianco prodotto per la prima volta nell’annata 2019.
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