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  • Immagine del redattoreFrancesco Albertini

Dialoghi intorno alla Grenache

L'inizio di uno scambio epistolare tra estimatori del vitigno

photo credit: villa-liberty.com

Caro Amico che condividi la mia passione per questo nobile vitigno, nel giorno dedicato al vitigno Grenache (International Grenache Day), ti racconto di una bottiglia che ho aperto qualche giorno fa e che attendevo da tempo, lo Châteauneuf du Pape Cuvée de mon Aïeul 2005 del Domaine Pierre Usseglio. L’attesa – si tratta di un vino di 16 anni e un po’ – è stata pienamente ripagata. Frutto di un’annata ritenuta ottima, aveva complessità, struttura e vitalità ammirevoli (vedi scheda). L’unico rammarico è che ne avevo una sola bottiglia, comprata dal produttore nel giugno del 2008, di ritorno da tre giorni a Tain l’Hermitage, durante i quali avevo fatto già parecchi acquisti.

Una piacevole sorpresa, inoltre, l’ho avuta il giorno dopo, quando mi sono meglio documentato su questa cuvée e ho scoperto – l’etichetta, in effetti, menzionava le vecchie vigne di Grenache - che, in quell’annata, il vino era tratto interamente da quelle uve. Da tempo sono convintissimo che, a dispetto del disciplinare che consente l’assemblaggio di ben 13 diverse varietà, gli Châteauneuf du Pape rossi più interessanti siano quelli 100% o a dominanza Grenache: ricordo con assoluto piacere uno Château Rayas 1999 e un Barbe Rac di Chapoutier del 2005, bevuti in anni molto recenti.

Da tempo sono molto interessato, come sai, ai vini tratti da questo vitigno – del quale esistono, oltre alla più nota versione nera, una blanc e una gris, ma che, per vero, non è abbastanza considerato – sia che provengano dalla Spagna mediterranea, dal Midi Francese, dalla Sardegna e si chiamino Cannonau (perché della stessa uva si tratta), o da qualunque luogo in cui il Grenache si sia ben ambientato, come nello spettacolare terroir di Châteauneuf du Pape, a patto di tenere basse le rese e disporre di vieilles vignes, come quelle molto vetuste (80 e 90 anni, all’epoca della contro etichetta del 2005) dalle quali si raccolgono le uve per fare la Cuvée de mon Aïeul.

Negli Chateauneuf du Pape rossi del Domaine Pierre Usseglio - ancora saldamente nelle mani della famiglia di origine italiana e che adotta uno stile di vinificazione e affinamento fedele alla tradizione e attento alla qualità – il Grenache assume sempre una posizione di grande rilievo. Oltre a costituire l’80 per cento della Cuvée Tradition, costituisce la base pressoché totalitaria della Cuvée che ho degustato ed esclusiva della Réserve des 2 Frères e del Not for you! (del quale viene prodotta una sola barrique). Insomma, un Domaine da seguire con attenzione!

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