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L’Abruzzo declinato secondo Di Sipio

  • Immagine del redattore: Paolo Valente
    Paolo Valente
  • 17 set
  • Tempo di lettura: 2 min

Una vitale azienda che unisce la tradizione e la contemporaneità della viticoltura abruzzese.

Tenuta Di Sipio
Photo Credit: disipiowine.com

Abruzzo, provincia di Chieti, Ripa Teatina. È qui che nel 1953 nasce Nicola Di Sipio. Si autodefinisce un imprenditore “forzato” ovvero una persona che ha saputo, ed è riuscito, a inventarsi un lavoro quando questo non c’era. Ai primi del secolo acquisisce la tenuta agricola nella quale suo padre Peppino lavorava come bracciante. 70 ettari lambiti dal mare Adriatico e protetti dalla Majella, il secondo massiccio più alto degli Appennini, con un microclima ideale per la crescita e la sana maturazione dei grappoli d’uva.

È così che si realizza il suo sogno, e quello di suo padre, di avere un’azienda viticola. Insieme a lui la moglie Anna Concetta e i figli Massimo e Paolo, il quale, dal 2019, guida l’azienda che è ormai diventata una solida realtà abruzzese.

La cantina si trova al centro della tenuta nella quale sono presenti anche ulivi e campi di grano e di girasoli. Realizzata dall’architetto Rocco Valentini è integrata nel panorama agricolo e dispone di ampi spazi per l’accoglienza e la degustazione.  

Le uve sono coltivate in regime biologico e i vitigni locali, montepulciano in particolare e poi ancora i bianchi locali, trebbiano e pecorino, sono affiancati anche da vitigni internazionali come il pinot nero, il riesling e lo chardonnay.

Oggi l’azienda produce 15 vini differenti, di cui due Metodo Classico, per un totale complessivo di circa 200.000 bottiglie.

Il vertice qualitativo aziendale è rappresentato da “Cinque”, un Montepulciano d’Abruzzo Riserva che impiega ben cinque anni (da qui il nome) per divenire il prodotto che rappresenta la sintesi tra il territorio e la filosofia aziendale.

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