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Lo stile Sassaia per il timorasso

  • Immagine del redattore: Paolo Valente
    Paolo Valente
  • 14 minuti fa
  • Tempo di lettura: 2 min

Uno stile borgognotto per i timorasso di Sassaia.

Vigneti di Tenuta Sassaia
Phot Credit: eu.sassaia.com

Enrico de Alessandrini è il titolare e l’artefice di Sassaia, la cantina del tortonese che produce Timorasso secondo lo stile che riporta alla Borgogna. Enrico, italoamericano, nel 2007 inizia la ristrutturazione della casa della nonna e ristruttura la cantina nel 221; risale al 2012, invece, la sua prima annata. Siamo a Capriata d’Orba, in provincia di Alessandria, nei colli tortonesi.

Ma la storia di famiglia è lunga cinque secoli. Il tutto iniziò con Giulio de Alessandrini di Neuenstein, medico e nobile del XVI secolo che fu insignito dall’imperatore Massimiliano II del titolo di Conte Palatino. Da qui prende vita l’obiettivo di Sassaia di produrre vini in armonia perfetta. E lo stemma di famiglia, simbolo di simmetria e trinità, ne incarna lo spirito.

Unire l’eleganza dei vini di Borgogna con i suoli del Piemonte e le tecniche moderne al fine di rendere i vini unici e indimenticabili per il consumatore. Come dicevamo, Enrico mette a fermentare le uve timorasso in barrique con l’obiettivo di catturare l’anima del vitigno superando i confini e le tradizioni locali. La fermentazione in barrique permette di raggiungere un equilibrio armonico tra una vibrante acidità, sapori intriganti e intricati e la sottile influenza del legno.

Dopo la raccolta dei grappoli, che vendono posizionati in piccole cassette da qualche chilo, le uve vengono raffreddate per 24/48 ore a una temperatura di 5/7 °C. Segue una decantazione a freddo e la fermentazione alcolica che avviene in piccoli fusti da 228 litri di rovere della tonnellerie Chassin di Beaune in Borgogna. Ne nasce un’espressione differente del Timorasso. Enrico non effettua macerazione delle bucce per non estrare polifenoli e sentori di idrocarburo. La fermentazione alcolica dura tra i 15 e i 30 giorni.

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