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Nermantis, vitigno resistente alle malattie

Immagine del redattore: Paolo ValentePaolo Valente

Un vitigno che tollera bene peronospora e oidio.

Photo Credit: vinievitiresistenti.it
Photo Credit: vinievitiresistenti.it

Il Centro Ricerca e Innovazione della Fondazione trentina Edmund Mach, attraverso la sua Unità Genetica e miglioramento genetico della vite, ha selezionato una serie di vitigni resistenti alle malattie fungine. Questa attività è coordinata da CIVIT Consorzio Innovazione Vite (di cui fanno parte la Fondazione Mach e l’Associazione Vivaisti Viticoli Trentini - AVIT) e svolta all’interno del progetto V.E.Vi.R.

Questo progetto ha portato all’iscrizione del Registro Nazionale delle Varietà da vino di alcune varietà resistenti, le così dette varietà PIWI (acronimo di pilzwiderstandsfähige, termine tedesco che significa appunto "resistente ai funghi").

Tra queste la varietà Nermantis, Incrocio Teroldego x Merzling; una sorta di “fratello” del Termantis essendo anch’esso nato dall’incrocio di Teroldego e Merzling. Il suo nome nasce dall’unione delle parole “nera” e “manto” che descrive il colore scuro dell’acino.

Il Nermantis, come il Termantis, è stato selezionato in quanto risulta particolarmente resistente alle malattie fungine quali peronospora e oidio oltre a mantenere un livello qualitativo interessante e a presentare livelli di polifenoli entro i limiti permessi dall’attuale legislazione.

Il suo grappolo è lungo e compatto, conico e con una o due ali. L’acino è sferico e relativamente piccolo, la buccia è di colore blu scuro.

Grazie alla sua elevata componente colorante, il vino che si ricava ha un colore rubino molto intenso e impenetrabile con riflessi che rimandano al porpora. Al naso spiccano le note di frutta rossa e di fiori, di viola. All’assaggio i vini risultano essere di buona struttura con una piacevole trama tannica e acidità equilibrata.

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