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Termantis, varietà resistente a bacca rossa

  • Immagine del redattore: Paolo Valente
    Paolo Valente
  • 6 feb
  • Tempo di lettura: 1 min

Un vitigno che produce vini dalla buona struttura.

Photo Credit: vinievitiresistenti.it
Photo Credit: vinievitiresistenti.it

La trentina Fondazione Edmund Mach, e in particolare il suo Centro Ricerca e Innovazione attraverso l’Unità Genetica e miglioramento genetico della vite, ha selezionato una serie di vitigni resistenti alle malattie fungine. Questa attività svolta all’interno del progetto V.E.Vi.R. e coordinata da CIVIT Consorzio Innovazione Vite (di cui fanno parte la Fondazione Mach e l’Associazione Vivaisti Viticoli Trentini - AVIT), ha portato all’iscrizione del Registro Nazionale delle Varietà da vino di alcune varietà resistenti, le così dette varietà PIWI (acronimo di pilzwiderstandsfähige, termine tedesco che significa appunto "resistente ai funghi").

Tra queste la varietà Termantis, Incrocio Teroldego x Merzling, il cui nome è dato dall’unione delle prime lettere di Teroldego e Merzling.

Il Termantis è stato selezionato in quanto risulta particolarmente resistente alle malattie fungine quali peronospora e oidio oltre a mantenere un livello qualitativo interessante e a presentare livelli di polifenoli entro i limiti permessi dall’attuale legislazione.

Il suo grappolo è di media grandezza e compattezza, conico e con una o due ali. L’acino è sferico e la buccia di colore blu scuro.

Grazie alla sua elevata componente colorante, il vino che si ricava ha un colore rubino molto intenso e impenetrabile con riflessi che rimandano al porpora. Al naso spiccano le note di frutta matura e di fiori. All’assaggio i vini risultano essere di buona struttura con una piacevole trama tannica e acidità equilibrata. Sono vini che si prestano bene a un lungo affinamento in bottiglia.

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