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Economia circolare: l'esempio calabrese

Librandi, Caffo e Fattoria della Piana festeggiano il primo anno del loro progetto che promuove l'equilibrio tra economia, ambiente e società.

Photo Credit: librandi.it

In Calabria, un connubio virtuoso definisce il percorso di economia circolare nella filiera vitivinicola, incarnato da tre protagonisti di spicco: la Distilleria F.lli Caffo, la cantina Librandi e l’azienda agricola Fattoria della Piana. Queste aziende, che non solo contribuiscono in modo significativo allo sviluppo del territorio attraverso le loro produzioni di eccellenza, rappresentano anche un esemplare modello di sostenibilità, unite in particolare dalla visione di un equilibrio proficuo tra economia, ambiente e società.

Da Cirò Marina a Limbadi, fino alla Piana di Gioia Tauro, questi tre luoghi e le rispettive realtà imprenditoriali si intrecciano infatti attraverso un impegno condiviso nel costruire un processo di sviluppo improntato a un uso responsabile delle risorse, generando lavoro e reddito con una prospettiva di benessere e qualità della vita.

Circolare, appunto, il processo che le tre eccellenze calabre hanno adottato e mettono in atto: la distilleria Caffo acquisisce le vinacce dalla cantina Librandi, trasformandole in una pregiata grappa del territorio. Il sottoprodotto della distillazione trova nuova vita nell'impianto di biogas della Fattoria della Piana, convertendosi in energia elettrica. Il digestato risultante, ricco di materia organica, diventa un fertilizzante ideale per le vigne della cantina Librandi, completando così il ciclo.

“L'importanza di partecipare al sistema di economia circolare – spiega Paolo Librandi della storica cantina Librandi – è un atto di rispetto, responsabilità e gratitudine verso una terra, la Calabria, che ci dona essa stessa la materia prima per le nostre produzioni. Doveroso quindi da parte nostra creare un processo che restituisca almeno in parte quello che noi riceviamo”.

Librandi evidenzia come la sostenibilità intesa come impegno sociale, economico ed ambientale sia una linea guida essenziale dell’azienda, da sempre attenta alla cura del territorio e alla salvaguardia della biodiversità: “Abbiamo scelto di tradurre in maniera oggettiva – continua Raffaele Librandi - quella che da sempre è la filosofia aziendale mediante l'adozione dello standard Equalitas, una garanzia, per il consumatore e gli stakeholder, dei requisiti definiti secondo i tre pilastri della sostenibilità (sociale, ambientale ed economico)." Conclude Raffaele Librandi: “Dalla terra alla terra quindi: la nostra azienda è testimone materiale che si può prendere e restituire alla natura e questo ci predispone a costruire un futuro in cui l’uomo è sempre più integrato con l’ambiente nel rispetto di un’economia che tenga conto delle politiche di sviluppo rurale, del profitto ma anche dello scopo di creare valore per la società”.

Progetti come questo, spiegano le tre aziende protagoniste, basati sull'utilizzo intelligente dei sottoprodotti, offrono un reale vantaggio competitivo, migliorando l'efficienza e affrontando le sfide legate ai costi crescenti e alla volatilità dei prezzi delle risorse. Si tratta infatti di un sistema che non solo contribuisce ad affrontare con più efficacia il problema dello smaltimento dei sottoprodotti, ma li trasforma in risorse. Riducendo drasticamente l'impatto sull'ambiente, il processo restituisce nutrienti al suolo, produce fertilizzante biologico al 100% e energia elettrica in eccesso, contribuendo al benessere della comunità.

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