La siccità e la grande calura hanno creato molti problemi di gestone della vite e in tutto il Paese la vendemmia è stata anticipata di 10 / 15 giorni rispetto alle annate considerate “normali”.
Avevamo già intervistato Matteo Ascheri, Presidente del Consorzio Tutela Barolo, Barbaresco, Alba, Langhe e Dogliani. Facciamo ora un rapido giro di orizzonte in alcune zone d’Italia.
Segnali positivi arrivano dalla Franciacorta e da Silvano Brescianini, presidente del Consorzio, che ci conferma che l’annata 2022 è andata meglio delle previsioni. Un andamento a macchia di leopardo che ha penalizzato le zone in cui il terreno è più sciolto e sabbioso mentre sono riuscite a sopperire alla mancanza di acqua le aree in cui la presenza di argilla è maggiore. Si stima una perdita media intorno al 15% rispetto al normale ma non dovrebbero esserci problemi di qualità. Gli fa eco Aldo Papetti, enotecnico di Cantina Clarabella: “Ci attendiamo una produzione di elevato livello qualitativo. I grappoli sono cresciuti numerosi sulle viti e le uve sono in ottima salute".
Problemi di siccità anche in Valtellina; Luca Redaelli, enologo della cantina Plozza, conferma come abbiano sofferto specialmente le zone più a valle anche se le piogge delle ultime settimane hanno risollevato la situazione. Si pensa un’annata nella media in alta valle. Stefano Nera, della cantina Caven, conferma un maggiore stress idrico nelle vigne a ritocchino (ovvero quelle disposte in filari allineati secondo la pendenza della collina) mentre hanno meglio resistito quelle sulle terrazze che cingono i rilievi.
Il Consorzio Tutela Montecucco, in Toscana, nella parole di Giovan Battista Basile “Un andamento stagionale molto difficile che, fortunatamente e contrariamente alle previsioni di luglio, ci ha permesso di iniziare la vendemmia in serenità, nelle migliori condizioni climatiche, con le consuete escursioni termiche notturne che oscillano fino ai 13-15° C, fondamentali nella fase finale di maturazione dell’uva. Si prevede una leggera flessione rispetto alle quantità portate in cantina nel 2021".
Per la DOC del Pinot grigio Delle Venezie, la Denominazione più estesa d’Italia, non sono attese differenze significative rispetto alle quantità del 2021 – in alcune province, quelle più pianeggianti servite da irrigazione di soccorso come Padova e Vicenza, si osservano a macchia di leopardo anche incrementi in termini di volumi –, mentre a livello qualitativo si prevedono risultati che oscillano dal buono all’ottimo.
“Una vendemmia di ottima qualità, con uve Glera dalla maturazione perfetta, grado zuccherino e acidità interessanti”. Dalla regione del Prosecco è la cantina La Farra, nel cuore delle Colline del Prosecco di Conegliano Valdobbiadene a tirare le somme dell’annata individuando nella vocazione naturale del territorio e nell’attenta gestione agronomica dei vigneti i fattori determinanti dell’eccellente vendemmia.
Alla Tenuta Greppo di Biondi Santi a Montalcino una vendemmia che entrerà nella storia come la più anticipata di sempre. Una raccolta non massiva, ma solo di selezionate parcelle di vigneti, quelle in cui le uve hanno indicato un precoce e tuttavia ottimo livello di maturazione dopo un’annata molto secca, priva di piogge e segnata da temperature medie elevate. Le precipitazioni avvenute a metà agosto hanno dato “respiro” alle piante che hanno vissuto in stato di stress. La buccia dell’uva raccolta è spessa e croccante, la polpa è fresca, indice di un’ottima acidità, caratteristiche fondamentali per i vini longevi di Biondi-Santi.
Dal Piemonte, nella zona del Gavi, Chiara Soldati, CEO de La Scolca afferma con soddisfazione: “Il tempo è molto buono e le nostre uve si presentano in ottima condizione sanitaria. Incrociando le dita, attendiamo di scrivere un’importante pagina della nostra storia centenaria.” Merito di una cura del vigneto costante e del monitoraggio del momento migliore per la raccolta, che si presenta anticipata rispetto alla media.
Dall’Alta Langa, il vicepresidente del Consorzio, Giovanni Carlo Bussi spiega: “L'anticipo dei tempi rispetto alla norma è collegato al periodo della fioritura della vite, avvenuto quest’anno intorno al 15/20 maggio: solitamente avviene tra gli ultimi giorni di maggio e l’inizio giugno. Le alte temperature del mese di maggio hanno accorciato notevolmente le differenze tra le quote più basse e quelle più alte, che in annate normali possono differenziarsi anche di 25/30 giorni. La qualità delle uve può definirsi ottima: non vi sono stati danni causati dalle classiche patologie della vite, grazie alla scarsità di precipitazioni. La siccità potrebbe ridurre i quantitativi di produzione, ma la vendemmia anticipata, seguita con cura dai tecnici delle aziende, garantirà la perfetta qualità”.
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